venerdì 10 gennaio 2014

Del Gaudio vuole i suoi colleghi commercialisti nell'Ufficio Nazionale dell'Anci, lo chiede con forza a Fassino

CASERTA - Il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio. ha scritto al presidente Anci, Piero Fassino e, per conoscenza, al Commissario straordinario del Cncdec, Giancarlo Laurini, oltre che al presidente Anci Campania, Francesco Iannuzzi e al presidente dell'Ordine di Caserta, Pietro Raucci, anche per chiedere l'inclusione dei commercialisti (suoi colleghi) nell'Ufficio Nazionale.
"Ancora una volta mi vedo costretto a scriverLe - gentile presedente Fassino -  per rappresentarLe, come Lei ben sa, la situazione di assoluta indeterminazione normativa che affligge i sindaci dei Comuni italiani e tutti i cittadini. Uno stato di fatto che si aggrava ancora di più per i Comuni in dissesto che, nel rispetto delle leggi hanno deciso di ripartire garantendo ai loro amministrati trasparenza e controllo di spesa, con l’assistenza proficua dei funzionari del ministero degli Interni.
Questa situazione, che in Campania assume toni drammatici, è intollerabile.

La mini Imu, che ha costretto all’affanno i Comuni per notifiche a tempo di record in vista della scadenza del prossimo 24 gennaio e gli aumenti Tares, come Lei ben sa, saranno destinati al Governo nazionale, senza alcun beneficio diretto per i nostri concittadini.
La situazione diventa paradossale e sfiora il ridicolo se solo si valuta, come si apprende in queste ore, che si senta parlare di Iuc, Tasi, Tari ed emendamenti relativi senza che gli amministratori locali conoscano contenuti e scadenze di tali balzelli e siano impossibilitati a trasferire informazioni corrette ai cittadini.
Le scrivo non solo come primo cittadino ma anche come commercialista: la nostra categoria, come riportano i quotidiani nazionali, non è in grado di garantire il rispetto delle scadenze. Abbiamo certezza di sbagliare o di essere superficiali nell’assistenza ai contribuenti.
Ritengo, pertanto, che in occasione dell’ Ufficio Nazionale del prossimo 16 gennaio 2014, già allargato ai sindaci dei Comuni capoluogo, debbano essere necessariamente invitati
a partecipare il Commissario del Consiglio dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e i suoi rappresentanti. Ciò affinché sia condiviso con i sindaci presenti un momento di protesta da trasferire immediatamente in un’azione di proposta concreta ad un Governo nazionale e ad un Parlamento i quali, mi creda – rifuggendo da ogni valutazione politica o partitica - , stanno dimostrando non solo disattenzione nei confronti dei cittadini ma impreparazione, incompetenza e assoluta mancanza di conoscenza circa le norme che regolano la fiscalità locale, gli equilibri dei bilanci degli enti pubblici, la disastrosa situazione finanziaria delle famiglie italiane".

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