domenica 27 aprile 2014

Cosentino e clan dei Casalesi, D'Anna (Gal): quadro indiziario un vero e proprio processo all'attività politica dell’ex sottosegretario

SANTA MARIA A VICO - “Cosentino? Dopo otto anni di indagini e due di dibattimento il teorema dell’accusa rimane tale ed emerge semmai, con sempre maggior chiarezza, che il quadro indiziario volge ad un vero e proprio processo alla attività politica svolta dall’ex Sottosegretario”.
Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, commentando: “i contenuti delle telefonate intercorse, nel periodo di libertà, tra Nicola Cosentino ed alcuni esponenti di Forza Italia, da cui emerge chiaramente come tutti gli argomenti trattati siano solo ed esclusivamente riferibili alla politica ed in particolare alle fibrillazioni esistenti in Campania dopo la nomina dell’organigramma di partito”. “Da questo spaccato - spiega D’Anna - emerge la prova provata dell’agire politico di Cosentino suffragata, è bene ricordarlo, dal diritto costituzionalmente garantito per ogni cittadino, di potersi interessare alla vita politica del Paese”. Per il senatore del GAL (eletto a palazzo Madama nelle liste campane del Pdl): “nelle telefonate depositate al tribunale del Riesame, non v’è traccia alcuna di riferimenti a questione diverse e men che meno a richieste di favori, incarichi o di nomine in enti ed istituzioni pubbliche che, secondo gli inquirenti, avrebbero potuto essere messi a disposizione della malavita organizzata”. “A Cosentino, piuttosto - aggiunge D’Anna - fa onore la lealtà avuta nei confronti del presidente Berlusconi e la preoccupazione che la neonata Forza Italia potesse subìre una deflagrazione di tipo bosniaco, ovvero finire preda delle diverse etnie politiche l’un contro l’altra armate”. “In sintesi - conclude D’Anna - Cosentino è privato di tre elementari diritti: quello di essere innocente fino a prova contraria, quello di poter affrontare i processi da uomo libero e quello di potersi interessare della politica italiana. Sarà sempre tardi l’intervento di coloro i quali, di fronte a questa aberrante situazione, vorranno spendere una parola in difesa non solo di un uomo, quanto delle libertà cui egli pure ha diritto”.

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