martedì 22 luglio 2014

Al "Cortese" di Maddaloni su duecento diplomandi, ben 33 i cento, e dieci i cento e lode. Ma piovono critiche sui commissari

MADDALONI - Agli esami di stato Maddaloni si fa onore. “Agli esami di stato Maddaloni si fa onore”, esordisce il professore Michele Vigliotti. Se il Giordano Bruno ha fatto un figurone, per i risultati degli esami di Stato, il Liceo Scientifico Cortese non è stato da meno. Su dieci classi per circa duecento diplomandi, sono stati ben 33 i cento, e dieci i cento e lode. Un risultato straordinario se si pensa alle traversie dell’Istituto che nei primi tre mesi dell’anno scolastico ha visto la tragica morte del preside e una lunga occupazione.

Il preside reggente, Vigliotti, che è anche rettore del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, è stato capace di motivare gli studenti puntando sulle risorse umane e culturali che l’Istituto possiede.
Dal 19 dicembre, giorno della sua nomina - si legge ancora in un comunicato -, non c’è stata una sola astensione collettiva, sono calate drasticamente le assenze personali e i ritardi, visto anche, per i ritardatari abituali, l’obbligo di frequentare una sesta ora al sabato, col preside.
La scuola si è animata di attività pomeridiane, cineforum, murales, lezioni alla cupola astronomica, 
corsi PON di vario genere, educazione tecnologica ed informatica; attivissimi gli studenti sul piano 
dell’educazione alla legalità, con la partecipazione alle marce di Casal di Principe e Latina, 
l’accensione della fiaccola della memoria, il ricordo di don Peppe Diana; e poi diversi convegni, sui 
Borboni e le cantastorie d’Italia, sulla Resistenza, sui terremoti, su Van Gogh e i suoi cieli.
Questo fervore di attività dopo anni di torpore ha dato come risultato studenti che “ci stavano bene a 
scuola”.
Purtroppo, come ho avuto occasione di notare, qualcuna delle commissioni operanti all’Istituto, ha 
lasciato l’amaro in bocca, soprattutto per la penalizzazione di alcuni ragazzi attivissimi nel contesto 
sociale e culturale dell’Istituto, come fine per i criteri restrittivi con cui si è operato in due-tre classi.
I meriti di questo cambio di rotta di estrema positività è indubbiamente della presidenza, che ha 
avuto il merito di trascinare i docenti (quasi) tutti verso le mete che abbiamo visto.
Ci si augura che adesso arrivi alla dirigenza una personalità in grado di continuare il lavoro fatto, 
verso mete sempre più alte.

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