martedì 8 aprile 2014

Inserimento lavorativo di portatori di handicap, tossicodipendenti, ex detenuti. Cooperative a Santa Maria a Vico

SANTA MARIA A VICO - Pasquale  Crisci, capogruppo di Forza Italia, dell’Amministrazione di Santa Maria a Vico,  guidata dal sindaco Alfonso Piscitelli, annuncia con  la seguente nota  la progettazione di una Società di Cooperative. “La legge 381/91 che stabilisce gli aspetti fondamentali di questi nuovi tipi di azienda, distingue le cooperative in: Cooperative di tipo A, per la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e Cooperative di tipo B,  per lo svolgimento di attività diverse – agricole, industriali, commerciali o di servizi – finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, quali portatori di handicap,tossicodipendenti,minori in età lavorativa ed ex detenuti;  ed è quest’ultima che abbiamo preso in esame.
Nel tentativo di coniugare l’aspetto lavorativo con quello del recupero sociale di persone svantaggiate, attraverso il lavoro come strumento idoneo al reinserimento nel normale tessuto sociale, abbiamo elaborato un progetto per la creazione di una cooperativa di  tipo B, in quanto, nell’ottica della finalità da noi perseguita, svolge un duplice ruolo: quello di normale impresa e quello del recupero socio-educativo. La definizione di cooperativa di tipo B viene data soltanto a quelle cooperative che hanno al loro interno una percentuale di lavoratori/soci svantaggiati di almeno il 30%, ed è nostro intento, non solo rispettare questi parametri, ma incrementarli qualora ci fosse necessità. Il comune di Santa Maria  Vico  tra  verde pubblico, buche del manto stradale e  servizi postali,  spende circa 100 mila euro  annui. Considerando che sul territorio insistono 2200 parcheggi, ne abbiamo individuato 600 da poter utilizzare con le strisce blu, garantendo  gratuità  per il primo quarto d’ora  per il disbrigo delle  quotidiane incombenze. Da calcoli effettuati, dalla somma ricavata, si potrebbero retribuire le persone assunte, e ci sarebbe una differenza che il Comune potrebbe reinvestire in pubbliche  attività”.

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