ROMA - “E’ abbastanza singolare l’idea manifestata da Marcello Fiori sulla presunta incompatibilità tra il metodo democratico delle primarie ed il rinnovamento in Forza Italia. La democrazia e la partecipazione non sono mai ostative nella vita interna delle organizzazioni politiche e men che meno in Forza Italia che fa della libertà la propria bandiera”.
Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal, eletto a Palazzo Madama nelle liste campane di FI, replicando al coordinatore nazionale dei club di Forza Italia che, in una nota, si era schierato contro il metodo delle primarie. Capisco, prosegue D’Anna, “che Fiori sia abituato ad essere scelto da una sola persona, ma dovrà pure abituarsi all’idea che in politica la selezione viene dal basso, da anonimi militanti o elettori”. “Non so - rincara ancora la dose il senatore del Gal - quanti siano i club forzisti effettivamente operativi oggi in Italia e quanti di questi rappresentino il nostro elettorato. So invece certamente che un gran numero di elettori auspica il rilancio del partito, sotto la indiscussa guida di Silvio Berlusconi, che è auspicabile sia corroborata da metodi e prassi che coinvolgano il maggior numero di persone suscitando, così, un rinnovato entusiasmo”. “L’oligarchia non è nel novero delle cose nuove. Credo che Fiori debba aggiornarsi in merito. Poi se son… Fiori fioriranno” conclude D’Anna.
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