lunedì 16 giugno 2014

"Il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni non è in vendita. Lo studio sul valore dei beni mobili e immobili della Fondazione legato al sovraindebitamento"

MADDALONI - Si rende pubblico questo comunicato - scrivono dalla Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni - sull’attuale situazione di crisi finanziaria e su altre questioni riguardanti la Fondazione Villaggio dei Ragazzi – don Salvatore d’Angelo con la finalità di mantenere informata la grande comunità del Villaggio, la Città di Maddaloni e quanti seguono con interesse la vita della Fondazione.

Come molti sanno, il Villaggio (nato nel 1947) è un’opera con finalità statutaria rivolta principalmente all’assistenza e alla formazione dei ragazzi disagiati che consta in questo momento di tre strutture residenziali (circa 80 ragazzi in convitto), di 6 scuole medie-superiori (tra licei e istituti tecnici e professionali) e di altri centri scolastici: il Centro di Formazione Professionale, la Scuola Superiore Universitaria di Mediazione Linguistica, l’Istituto Tecnico Superiore per la Mobilità Sostenibile (ente promotore e capofila) e la Scuola Regionale di Alta Formazione Aeronautica (socio-fondatore). In tutto, il numero di allievi supera le mille unità (di cui la maggior parte con borsa di studio totale o parziale) e ci lavorano stabilmente più di 250 dipendenti.
Il suo sostentamento è basato principalmente sui fondi provenienti dalla Regione Campania (un’altra percentuale minore arriva dalla Provincia di Caserta, dai contributi delle famiglie degli studenti e da altri ancora). Con la Regione Campania, infatti, è in essere un Protocollo d’intesa del 19 marzo 2010, firmato dall’allora Presidente della Giunta Regionale, Antonio Bassolino, per una durata di cinque anni fino a marzo del 2015, che la impegna a sostenere le attività in essere nella Fondazione e altre messe in atto ulteriormente.
Nel 2008, 2009, 2010 i fondi erogati dalla Regione Campania in favore della Fondazione sono stati di cinque milioni di euro per ogni anno (anche se nel 2009 furono liquidati soltanto tre). In questo periodo il Villaggio è cresciuto e si è sviluppato anche con l’appoggio degli altri enti locali, tutti concordi nella volontà di sviluppare la struttura e rinnovare ogni anno l’impegno con il Villaggio.
Dal 2011, invece, i fondi che la Regione Campania ha messo a disposizione sono radicalmente e improvvisamente diminuiti. Infatti, sono stati circa due milioni per il 2011 e il 2012 e un milione per il 2013 e 2014 (si precisa che del 2013 sono stati liquidati a oggi soltanto 300.000 euro e ancora niente è stato impegnato per il 2014). Per questo, dal 2011 ha cominciato a manifestarsi nella Fondazione un sovraindebitamento che oggi arriva ai 15 milioni e che a dicembre 2014 si proietta in circa 17 milioni. Di fronte all’improvvisa mancanza di risorse finanziarie, si è preferito salvaguardare prima i dipendenti, garantendo loro lo stipendio per mantenere la stabilità delle famiglie, e quindi sacrificare il pagamento dei contributi statali e previdenziali. Il mancato pagamento dei contributi ha provocato il successivo aumento del debito per multe e interessi applicati. C’è una piccola parte del debito che invece si riferisce ai fornitori, ad alcuni contratti di opera intellettuale e ad alcuni affitti per aule scolastiche.
Il Consiglio di Amministrazione, di fronte a questa situazione, non è rimasto inoperoso né tantomeno ha nascosto questa realtà. Infatti, nel 2012 l’amministrazione della Fondazione ha messo in atto una strategia di risparmio, di austerity e di riorganizzazione, per abbassare i costi generali della struttura senza intaccarne la qualità dei servizi. Nel 2013 i frutti di questo piano sono stati tangibili, consentendo un risparmio di oltre un milione e mezzo di euro rispetto all’anno precedente. Non è stato possibile fare altro perché la stragrande maggioranza del costo che la Fondazione sostiene riguarda il personale impegnato nelle scuole, nel servizio di assistenza e nell’amministrazione.
In parallelo, tenendo presente che il Villaggio ha sempre portato avanti la sua importante opera grazie ai fondi erogati da parte dello Stato, l’allora Presidente della Fondazione ha continuato a intessere relazioni con la Regione per insistere ripetutamente sull’urgente necessità di contare sui fondi regionali necessari per garantire le attività della Fondazione. Seguendo il principio del bene comune era ragionevole prevedere che la riduzione dei fondi da parte della Regione Campania si superasse entro poco tempo e che presto si sarebbe ritornati a un contributo più consistente (dell’ordine di cinque milioni annui), considerando la sensibilità che la Regione aveva sempre manifestato nei confronti della Fondazione e visto il suddetto protocollo d’intesa del 19 marzo 2010. Costatando, però, che la Regione Campania non riportava i suoi contributi ai valori precedenti, e che il debito aumentava consistentemente, senza attendere oltre, sono state prese puntualmente e diligentemente altre iniziative orientate ad affrontare la complessa congiuntura che stava maturando.
Infatti, il 21 giugno 2013 il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, con delibera n. 06/2013, diede mandato all’unanimità al Presidente del Villaggio di procedere a una più approfondita analisi per il ricorso alla legge 3/2012, che introduce un procedimento per la composizione delle crisi da sovraindebitamento. Da allora si è lavorato per identificare le misure adatte e appropriate alla nostra realtà, con l’aiuto degli esperti, fino ad arrivare alle conclusioni che sono ormai pronte per essere approvate quanto prima dal Consiglio di Amministrazione e che ci porteranno alla soluzione del problema.
Consapevoli della necessità di uno sforzo condiviso per il sostentamento del Villaggio e come parte della strategia di risanamento finanziario, è stato attivato, tra gli altri anche un nuovo sistema collaborativo di pagamento da parte delle famiglie degli allievi in ingresso al primo anno. Il sistema è basato su modesti contributi fatti dalle famiglie e proporzionati al reddito familiare, che incrementano gli introiti e la liquidità della Fondazione consentendone la continuità del servizio. Questa misura ha determinato un aumento degli incassi che è destinato a crescere ancora per i prossimi due anni scolastici (il tempo necessario per completare il ciclo di cinque anni delle scuole). Comunque, questi contributi provenienti da privati non sono somme particolarmente grandi perché la crisi economica, che ancora colpisce buona parte della nostra popolazione, non permette un inasprimento del sistema. Infatti, chi non può collaborare economicamente, per situazioni di particolare povertà, riceve l’assegnazione della borsa di studio completa in accordo con la vocazione d’assistenza per cui il Villaggio ha ragion d’essere.
Con la soppressione, per decisione delle pubbliche autorità, della scuola statale elementare e media “Istituto Comprensivo Villaggio dei ragazzi”, che era attiva all’interno delle nostre strutture, si è di fatto persa la continuità tra la nostra scuola materna e le altre scuole medie-superiori della Fondazione. Questo fatto, accanto al consolidarsi della precarietà economica e situazione di deficit, purtroppo, ha reso necessario, anche se dolorosissimo, la chiusura scuola materna del Villaggio. (Questa scuola non aveva quasi introiti perché orientata ad aiutare le famiglie più bisognose e la spesa pesava notevolmente sul budget della Fondazione).
Alla diminuzione dei contributi regionali si è aggiunta, alla fine del 2013, la diminuzione parziale dei contributi della Provincia di Caserta, inducendo il Villaggio alla chiusura del servizio di semiconvitto della Fondazione perché impossibilitato a finanziarlo.
La Fondazione, a suo tempo, non fece “un passo più lungo della gamba”. Mentre le attività del Villaggio si raddoppiavano (tanto il numero di scuole come di allievi e di personale), la Regione Campania destinava, per tre anni di seguito (dal 2008 al 2010), un contributo di cinque milioni ogni anno (come affermato in precedenza) e manifestava l’intenzione di consolidare questo rapporto di collaborazione con la firma del Protocollo d’intesa. Il Villaggio, in quegli anni, aumentò le offerte formative, diede a più persone (specialmente ai giovani) la possibilità di trovare un posto di lavoro e consolidò il prestigio dell’opera maddalonese.
Villaggio dei Ragazzi Foundation
La situazione di precarietà economica si è aggravata anche per il fatto che il Comune di Maddaloni, a causa della difficile situazione finanziaria che lo mortificava sino al punto di arrivare al recente dissesto finanziario, non ha potuto liquidare alla Fondazione i pagamenti dovuti e relativi ad alcuni servizi di assistenza e all’affitto delle aule per le scuole statali che da anni operano nel Villaggio. Questo debito nei confronti della Fondazione ammonta ad oltre un milione di euro.
Inoltre, sempre per i fondi non liquidati da parte della Regione Campania, il Villaggio dei Ragazzi non ha avuto più le risorse economiche necessarie per affrontare puntualmente il pagamento degli stipendi del personale, dei fornitori abituali e delle altre spese urgenti e ordinarie della Fondazione. Negli ultimi mesi è stato motivo di grande mortificazione il disagio provocato al nostro personale perché ci si è trovati nell’impossibilità di pagare lo stipendio mensile completo ed è stata quindi commessa un’ingiustizia nei confronti di chi, con grande generosità, impegno e responsabilità, si prodiga per la vita di quest’opera benemerita.
I cambiamenti globali, che stanno mutando gli equilibri finanziari mondiali, e la grave crisi economica che da anni colpisce l’Italia, stanno obbligando tutti a cambiare rotta e a trovare nuove strade per il futuro. Questo vale anche per il Villaggio dei ragazzi. La velocità con la quale tutto è precipitato, però, non ci ha dato il tempo necessario per affrontare questa sfida adeguatamente. Le riforme che il Villaggio dovrà sopportare, affinché non siano traumatiche, hanno bisogno di tempo e prudenti decisioni. Nell’ultimo anno questo tempo non c’è stato: invece di concentrarci sul futuro del Villaggio abbiamo dovuto occuparci delle emergenze quotidiane a noi imposte dall’esterno.
La trasformazione del Villaggio dei ragazzi da IPAB di diritto pubblico a Fondazione di diritto privato non è stata una scelta del Consiglio di Amministrazione del Villaggio ma conseguenza di leggi nazionali e regionali. Al riguardo, già dal 2007 la Fondazione si era rivolta alla Regione manifestando la propria volontà di rimanere di diritto pubblico e rendendosi disponibile per qualsiasi collaborazione in ordine al raggiungimento di quest’obiettivo. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha chiesto formalmente e insistentemente alla Regione negli ultimi mesi, nel tempo dovuto secondo legge, la trasformazione del Villaggio in Azienda pubblica di servizi alla persona, ma la Regione ha respinto ufficialmente più volte questa richiesta. La Regione Campania, inoltre, non ha chiesto al Villaggio nessun ulteriore requisito (né l’elenco del personale né garanzie finanziarie né il ridimensionamento dell’organico, ecc.) per terminare l’iter: il processo di trasformazione è interamente finito secondo quanto stabilito nel regolamento regionale.
Il Villaggio dei ragazzi non è in vendita. Lo studio sul valore dei beni mobili e immobili della Fondazione è necessario per avviare le procedure orientate a trovare soluzioni valide per risolvere il problema del sovraindebitamento. L’ipotesi dell’eventuale ricorso alla vendita di qualche proprietà patrimoniale della Fondazione, come ultima e indispensabile via di uscita al problema che ci assilla, non è né desiderata né auspicata dal Consiglio di Amministrazione.
È ben saputo che il Villaggio ha svolto, e svolge ancora, una missione molto importante e delicata nell’intera Regione Campania da quasi sette decenni e che ha portato avanti un operato efficace e insostituibile per affrontare le emergenze sociali del nostro territorio. Si spera, pertanto, che lo Stato tramite i diversi mezzi e istituzioni a disposizione, con la massima urgenza, sostenga la Fondazione Villaggio dei ragazzi, nella misura necessaria, come ha fatto in passato dalla nascita dell’Ente fino al 2010, affinché possa proseguire le attività il prossimo anno scolastico e in futuro. Questo dovrà essere accompagnato dalla ricerca di alternative fonti di finanziamento per venire incontro alle nuove esigenze del nostro paese. In tal senso si rivolge un accorato invito agli amici della Fondazione che sono stati sempre vicini alla vita di quest’opera e, specialmente, al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, affinché ci aiutino a trovare una soluzione valida e rapida che porti stabilità e ci permetta affrontare in modo risolutivo il problema.
Basco Villaggio dei Ragazzi
Da parte del Consiglio di Amministrazione e della Direzione dell’Ente continua a esserci la massima trasparenza e apertura per risolvere positivamente questa situazione. La disponibilità manifestata anche da parte del Sindaco di Maddaloni, Rosa de Lucia, e del Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, a collaborare per una tempestiva risoluzione, offre motivi di ragionevole fiducia.
I Legionari di Cristo continuano a impegnarsi con zelo, dedizione, convinzione e tenacia come in passato, a fianco di quanti ci tengono al Villaggio e credono nella meravigliosa missione che quest’opera è chiamata ancora a portare avanti nel nostro territorio, volendo vicini tutti in questo difficile momento.
Nella certezza di aver cercato in questi anni di compiere i passi secondo coscienza e nell’interesse delle persone oggi ci affidiamo alla Provvidenza che da sempre ha protetto il Villaggio dei Ragazzi e all’Arcangelo San Michele affinché continui a guidarci e a sostenerci.

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