giovedì 20 marzo 2014

D'Anna (Gal): rimediare al disastro Pompei con gara internazionale. Finirla con lo Stato onnipotente

SANTA MARIA A VICO - “Basta con la politica dei pannicelli caldi. Per salvare gli Scavi di Pompei serve una gara internazionale”. A chiederlo, in una nota, è il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi autonomie e libertà, commentando la decisione del ministero dei Beni culturali di affidare ad un pool di vigilantes privati la custodia del sito archeologico.
“Che questo tipo di Stato onnipotente, onnipresente, burocratico, inefficiente, costoso ed improduttivo sia arrivato al capolinea – osserva D’Anna – lo dimostrano le vicende che riguardano il sito archeologico di Pompei. Dopo i reiterati crolli e il furto di un affresco parietale dalla casa di Nettuno, si apprende, infatti, che squadre di privati vigileranno sui tesori dell’arte pompeiana. Ora, con centinaia di custodi, rappresentati da una pletora di sigle sindacali in perenne agitazione rivendicativa, mi chiedo per quale motivo si sia deciso di ricorrere ad organizzazioni private, con ulteriori aggravi di spese, per i servizi di vigilanza del sito”. Per il parlamentare del Gal: “Il ministro Franceschini non fa altro che escogitare ulteriori soluzioni tampone che altro non sono che ‘pannicelli caldi’ per risolvere il problema. Bene farebbe, invece, a bandire una gara internazionale utilizzando i fondi disponibili per affidare la custodia e la gestione degli Scavi a ditte specializzate del settore le quali, attraverso i criteri e le modalità tipiche delle imprese private, certo riporterebbero alla migliore fruibilità ed ad una migliore conservazione questo raro esempio di giacimento culturale unico al mondo”. “E’ ben strano - conclude D’Anna - che ci sia chi proponga di cambiare l’Italia continuando a perseguire modelli di Stato che non hanno più ragion d’essere”.

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