sabato 22 marzo 2014

“Discariche Sociali: carcere, ambiente & occupazione”, D'Anna ricorda i danni all’immagine dei prodotti campani

SANTA MARIA A VICO - Venerdì 21 marzo 2014 il Castello Baronale di Acerra ha ospitato il convegno “Discariche Sociali: carcere, ambiente & occupazione”. L’evento è stato organizzato dal CAD Sociale e dalle associazioni radicali “Per la Grande Napoli” e “Nessuno tocchi Eva”. In apertura i saluti di  Gerardo Rosa Salsano e Francesco Muzio (presidenti nazionale e provinciale di Napoli del CAD Sociale, del sindaco di Brusciano Giosy Romano e il vero e proprio editoriale del giornalista Samuele Ciambriello, che ha tirato i fili dei vari aspetti del convegno.
L’evento è stato patrocinato dal comune di Acerra, col sindaco Raffaele Lettieri che ha portato il proprio saluto ricordando come Acerra sia virtuosa in fatto di raccolta differenziata (oltre il 70%) e come la città non debba più essere nota come la terra dell’inceneritore. Un concetto espresso anche da altri oratori che hanno ricordato come la Campania, un tempo fertile terra di lavoro, sia invece oggi ridotta al rango di terra dei fuochi con tutti i riflessi negativi del caso. Ad esempio in economia, coi danni all’immagine dei nostri prodotti come ricordato dal senatore Vincenzo D’Anna che ha altresì rivendicato la propria contrarietà a un decreto legge sulla terra dei fuochi che, a suo parere, “non serve a niente”.
È intervenuto il consigliere comunale di Acerra, Antonio Laudando, che ha ribadito l’importanza del rapporto elettori/eletti e la circostanza che il senatore D’Anna sia disponibile a dialogare coi cittadini dei singoli territori nonostante la legge elettorale e il Parlamento dei nominati. Una battaglia per le preferenze fatta propria da Laudando che ha ricordato l’impegno del senatore D’Anna affinché queste siano ripristinate. Critiche, in questo senso, anche all’Italicum. Da Laudando proposte forti sull’occupazione, parlando di tagliare il costo del lavoro, al sud chi assume deve pagare solo 50 euro al mese per ogni dipendente. Così facendo ricordava il consigliere le aziende non porteranno all’estero le proprie attività e soprattutto lo stato “oggi assistenzialista” per i nuovi occupati potrà risparmiare sui bonus energia, gas, esenzioni  ticket e vari sussidi, questa è la vera sfida del 2014.”
Si è parlato di carcere con Luigi Mazzotta (radicali “Per la Grande Napoli”) che ha ricordato la battaglia nonviolenta che da tre anni sta portando avanti con la sua associazione al fianco dei parenti dei detenuti. Di grande spessore l’intervento di Don Franco Esposito, cappellano di Poggioreale, che ha raccontato la propria esperienza con l’associazione “Liberi di volare”, con cui garantisce accoglienza a detenuti condannati ai domiciliari ma sprovvisti di abitazione o di luoghi pronti a ospitarli. Tutto ciò, ha spiegato, è possibile grazie all’aiuto del Cardinale Crescenzio Sepe. Don Franco ha poi parlato dell’importanza di fornire una prospettiva ai detenuti, una volta che questi saranno tornati in libertà. Un progetto che, seppur su scala ridotta, il cappellano sta portando avanti e che a suo parere dovrebbe essere la stella polare della politica, nella realizzazione di un carcere concepito diversamente. Ha concluso il momento dedicato alla giustizia l’avvocato Sergio Carlino.
Panel conclusivo dedicato al lavoro e alla situazione delle donne, con gli interventi di Rosa Criscuolo per “Nessuno Tocchi Eva” (che ha concluso la giornata) preceduto da quello di Francesca Beneduce, presidente della commissione pari opportunità della Regione Campania. La Beneduce ha evocato le parole del Governatore Stefano Caldoro, parlando di una politica bisognosa non tanto di quote rosa ma soprattutto di credibilità. Spazio anche a una considerazione sul mondo delle carceri, in particolare riferendosi alla sensibilità femminile e al modo acuito, rispetto agli uomini, con cui queste vivono il dramma della detenzione in strutture sovraffollate come il carcere di Pozzuoli. La Beneduce ha quindi parlato del cortometraggio dal titolo “Prima del Silenzio” realizzato con la partecipazione di alcune detenute del carcere puteolano e già presentato finanche a Cannes. Ha moderato il giornalista Fabrizio Ferrante.

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