martedì 1 aprile 2014

Nonno Giuseppe Diglio compie 100 anni, don Mario Napolitano gli nega la festa. Insorge Santa Maria a Vico

SANTA MARIA A VICO - Insurrezione popolare contro il proprio sacerdote a Mandre, frazione di Santa Maria a Vico.  Don Mario Napolitano si è attirato le avversioni dei suoi fedeli per aver negato l’utilizzo dei locali parrocchiali per festeggiare i 100 anni di nonno Giuseppe Diglio, giovedì 3 aprile 2014. ‘Per non creare il precedente’, è stato il  motivo del diniego. I locali donati alla comunità parrocchiale dal dottore De Tora,  da anni sono utilizzati per festicciole, ancor prima  c’era l’asilo comunale, chiaramente è a cura di chi li adopera  la pulitura, nonché un’offerta alla chiesa.
‘Creare il precedente’, in questo caso, sarebbe stato  di buon auspicio, perché se è vero che ogni anno si  celebrano centinaia di prime comunioni, cresime e battesimi, volesse il cielo che si festeggiassero altrettanto centenari. Consuetudine vuole che un avvenimento del genere venga festeggiato da tutta la comunità ed è quanto desideravano  fare gli abitanti della frazione  Mandre, una messa tutti insieme e a seguire la festa per stringersi intorno a nonno Giuseppe, vedovo  e padre di due figli. L’anno scorso in occasione dei sui 99 anni, fu festeggiato  da tutta la famiglia in un ristorante di Arienzo, essendo cagionevole di salute, pensando di non arrivare al traguardo del secolo, volle alla festa il sindaco di Santa Maria a Vico, Alfonso Piscitelli,  che non se lo fece dire due volte e  partecipò con gradimento ed emozione ai festeggiamenti. Dopo il no di don  Mario,  i parenti hanno organizzato  diversamente, anche per il compleanno numero 100 è stato invitato il sindaco Piscitelli, che nonno Giuseppe ha visto crescere poiché residenti della stessa frazione,  ma resta l’amaro dell’assenza della  partecipazione  del parroco, a cui  nonno Giuseppe , uomo dai valori antichi, quali il rispetto per la  chiesa e la gratitudine per quanto la vita gli ha donato, teneva particolarmente. L’episodio ha ingenerato nei fedeli molto malcontento e c’è chi in tono aspro dichiara:  “Strano che l’unico che possa utilizzare lo spazio adiacente la chiesa sia il cane di don Mario”.

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